Quanto consuma un condizionatore all'anno?

Stai pensando di installare un climatizzatore in casa? La prima cosa da fare, per fare la scelta giusta, è capire qual è la differenza tra condizionatori e climatizzatori.

Entrambi hanno la stessa funzione, cioè quella di raffrescare l’aria, ma con alcune differenze significative.

Il condizionatore è un sistema che permette di raffreddare l’aria impostando la sola velocità, ma non la temperatura.

Il climatizzatore, al contrario, presenta diverse funzionalità che permettono di gestire il flusso d’aria in maniera mirata, oppure di controllare e abbassare i livelli di umidità presenti nell’ambiente. 

Non solo, ma come dice il nome stesso, il climatizzatore può essere utilizzato anche come supporto al sistema di riscaldamento, producendo aria calda.

I modelli più sofisticati possono essere gestiti anche da remoto grazie alla connessione Wi-Fi che permette di impostare, tramite App, il giusto clima in maniera semplice e personalizzata. Inoltre, una volta fornite le impostazioni al sistema, quest’ultimo si bloccherà non appena avrà raggiunto le soglie impostate.

Fatta questa precisazione tra i due sistemi di raffrescamento, scopriamo nel dettaglio quali possono essere le cause che influenzano il consumo di condizionatori e climatizzatori.

Quali sono i fattori che condizionano il consumo energetico dell’impianto di climatizzazione?

Quando parliamo di condizionatori e climatizzatori in molti hanno la percezione di un dispositivo che richieda molta energia e che faccia lievitare i conti sulla bolletta in maniera vertiginosa.

In realtà ci sono diversi fattori che possono condizionare il consumo energetico. 

Possiamo distinguere, pertanto, dei fattori oggettivi (che incidono in maniera positiva o negativa sul consumo di energia) e dei fattori che possiamo definire soggettivi, dipendenti dalla tipologia di uso che ciascuno di noi fa di questo dispositivo.

Quali sono gli elementi da valutare prima dell’acquisto di un climatizzatore?

Come ogni dispositivo tecnologico, bisogna conoscere le caratteristiche tecniche di un climatizzatore o condizionatore al fine di effettuare la scelta giusta per le proprie tasche e le proprie esigenze.

Budget e necessità devono essere sempre bilanciate altrimenti si corre il rischio di acquistare un prodotto conveniente per il prezzo, ma non del tutto idoneo def- a soddisfare il bisogno di raffrescamento o di riscaldamento di un ambiente.

In tal senso, tra i parametri oggettivi che possono influire sui consumi del dispositivo ci sono: la classe energetica, l’efficienza stagionale e i BTU.

Secondo la normativa vigente la classe energetica è contraddistinta dalle lettere dalla A alla G, dove la A rappresenta i modelli di massima efficienza energetica, mentre la G quelli di efficienza minore.

Un modello di classe energetica elevata potrà avere un costo superiore rispetto a quelli di classe inferiore, ma offrire performance migliori e un maggior risparmio in bolletta.

Altri parametri da valutare sono l’indice SEER e l’indice SCOP. Nel dettaglio, l’indice SEER indica l'efficienza stagionale quando la macchina è in funzione raffreddamento. Al contrario, l'indice SCOP valuta l'efficienza stagionale quando il dispositivo funziona in modalità riscaldamento.

Questi indici sono stati istituiti proprio per darci un’idea rappresentativa dei consumi che possono interessare l'intera stagione in cui il climatizzatore funziona per il raffreddamento o il riscaldamento.

A questo punto potreste chiedere: “sì, ma come faccio a sapere quali sono i costi annui in base a questi parametri e i consumi?”

La risposta non è semplicissima in quanto il mercato energetico è soggetto a delle fluttuazioni e quindi il costo dell’energia può variare in base alla propria utenza e al fornitore di energia elettrica selezionato.

Tuttavia, per dare un’idea del consumo energetico e dei relativi costi possiamo prendere, per esempio, in esame il SEER valutando un prodotto di fascia alta, media e bassa.

Come possiamo notare in tabella i risultati che abbiamo sono i seguenti:

E il costo? Considerando che il prezzo medio di 1kWh è di circa 0,27 euro facendo un rapido calcolo, il consumo del climatizzatore si aggira dai 44,16 euro per i dispositivi a risparmio energetico, per superare le centinaia di euro per i dispositivi di classe energetica meno efficiente.

Un altro parametro da tener presente sono i BTU che devono essere proporzionali all’ambiente che il macchinario dovrà raffrescare.

Per esempio, in un ambiente open space che comprende zona living e cucina dobbiamo considerare che anche la presenza e l’uso di elettrodomestici può generare calore e influire sulla temperatura indoor.

Altri fattori che influenzano la scelta, ma anche i consumi, sono determinati dalle caratteristiche dell’edificio:

• esposizione solare;
• isolamento delle pareti;
• isolamento del tetto;
• grado di isolamento degli infissi.

Gli edifici contrassegnati da prestazioni energetiche ottimali saranno quelli più semplici da raffrescare e da riscaldare e con costi inferiori. 

Fattori soggettivi che possono incidere sui consumi energetici

Per quanto riguarda il consumo energetico dei climatizzatori dobbiamo tener presente che anche i nostri comportamenti possono incidere considerevolmente.

Per evitare spiacevoli sorprese in bolletta, infatti, sarebbe bene attenersi ad alcuni consigli di buon senso, come:

• non impostare temperature troppo basse rispetto all’aria esterna;
• utilizzare la funzione deumidificatore per abbassare l’umidità dell’aria;
• non aprire le finestre nelle ore più calde;
• proteggere le superfici vetrate con sistemi oscuranti;
• investire in un prodotto di classe energetica elevata per un risparmio nel tempo;
• effettuare una corretta manutenzione e pulizia per assicurarsi una corretta efficienza nel tempo.

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